Vorresti vendere artigianato online senza partita iva, ma non sai come farlo in modo legale? Segui questi consigli della commercialista e non potrai sbagliare!
Oggi vendere artigianato online è facile: usi i social, magari ti apri un account su qualche marketplace come Etsy, e bam, il gioco è fatto!
È davvero così semplice?
In realtà no.
In Italia per vendere prodotti online serve la partita iva, e sebbene la normativa sia fumosa e quindi soggetta a varie interpretazioni, alcune certezze ci sono.
Così come esistono modi del tutto leciti per promuoversi online rispettando la normativa fiscale.
Oggi ti parlerò proprio di questo, cercando di fare chiarezza (grazie all’aiuto di Elisa Antolini, la commercialista con cui mi sono consultata) su quello che puoi e non puoi fare per vendere online le tue creazioni handmade…

È vero che si può vendere handmade online anche senza partita iva?
Di recente ho fatto una consulenza con Elisa Antolini, la mia commercialista specializzata in piccole attività, chiedendole nel dettaglio cosa può e non può fare una creativa che vuole vendere artigianato online ma non ha la partita iva.
Le ho chiesto di fare chiarezza su questo tema perché, come ben saprai, girano sul web informazioni contraddittorie.
La confusione nasce dal fatto che la normativa italiana non è chiarissima, e quindi si presta a diverse interpretazioni.
Ma un concetto è chiaro:
Vendere senza partita iva è concesso solo se lo si fa in modo occasionale.
Che tu sia una hobbista, o una creativa, o una OPI (operatrice dell’ingegno), o una prestatrice di opera occasionale, cambia poco, il concetto base è sempre lo stesso:
Il tuo non è un lavoro, ma un’attività occasionale che svolgi per passione, non per farci dei soldi, o comunque non per mantenerti con essa.
Facciamo un esempio concreto per capirci meglio.
Mettiamo che hai la passione per la ceramica, quindi nel tempo libero ti metti a creare ciotole e piatti come se non ci fosse un domani, presa dal tuo “attacco di creatività”.
A un certo punto però ti rendi conto che hai la casa piena di piatti e ciotole, e non sapendo più dove metterle decidi di darle via, quindi un po’ le regali ad amici e conoscenti, ma visto che così sei riuscita a smerciarne pochi, vai al mercatino della tua zona per vendere le tue creazioni a un prezzo che ti consenta di rientrare dalle spese.
Non ti interessa guadagnarci, a te basta liberarti delle tue ciotole e recuperare i soldi che ti sono serviti per presenziare al mercatino e al massimo rientrare dei costi delle materie prime.
Quindi una volta che avrai smerciato le tue creazioni, non venderai più altro finché non ti ritroverai ancora sommersa dalle tue creazioni, il che verosimilmente accadrà dopo parecchi mesi visto che hai un lavoro e crei ciotole e piatti solo nel tuo tempo libero.
Non accetterai commissioni, non creerai cose con l’obiettivo di venderle al prossimo mercatino.
Tu crei solo per svagarti, non per vendere e guadagnare.
Quindi vai ai mercatini solo occasionalmente, se e quando avrai così tante creazioni che non saprai più che fartene.
Ecco, se non hai la partita iva, tu per il fisco puoi fare solo questo.
La soglia dei 5000€ all’anno è una bufala?
Il limite dei 5000€ è solo un riferimento per l’inps in caso di servizi. Per chi produce beni di artigianato invece non c’è soglia minima.
Infatti se per esempio vendi su Etsy 500 oggetti da 5€, anche se il fatturato è di 2.500€ soltanto non puoi certo dire di essere occasionale.
Detto questo, è anche vero che finora i controlli in questo senso sono sempre stati pochi (ma non assenti) perché gli uffici cercano di far emergere evasioni consistenti e non irregolarità minori.
Ecco perché in tanti “corrono il rischio” e vendono online anche senza partita iva.
Vendere su Etsy solo in certi periodi dell’anno serve?
Visto che, come abbiamo detto, la discriminante è l’occasionalità, si potrebbe pensare che vendendo online su qualche marketplace solo in alcuni periodi dell’anno (magari chiudendo lo shop in alcuni mesi o mettendo offline le inserzioni), la regola dell’occasionalità verrebbe rispettata, giusto?
Sì e no.
Sicuramente in caso di controllo potrai argomentare che la tua presenza e vendita online sono contenute, però è comunque rischioso.
L’hobbista o creativa o OPI è una figura prevista nei mercatini, non è contemplata la vendita online.
Quindi è probabile che non avrai problemi a vendere online se lo fai solo in alcuni periodi e puoi dimostrarlo, ma è comunque rischioso.
Vendere su Etsy prodotti digitali?
Che tu venda prodotti digitali o fisici non cambia nulla ai fini fiscali, sempre prodotti sono.
Per cui non puoi considerarti professionista ma impresa, esattamente come chi vende prodotti materiali.
Vendere su portali tipo Subito.it anziché marketplace?
Non cambierebbe nulla.
Non importa che si venda su Etsy, Facebook Marketplace, Subito.it, Ebay o Depop…
Il fattore determinante è sempre l’occasionalità o meno.
Su Subito.it potrebbero controllare se vendi oggetti nuovi o usati e che numero di contatti hai e di transazioni concludi.
Vero è che ad oggi i controlli su questo fronte sono sempre stati pochi però nessuno garantisce che non tocchino proprio una piccola artigiana.
Per cui se si fa bisogna essere consapevoli dei rischi che comporta.
Cosa puoi fare (legalmente) senza partita iva
- Puoi vendere ai mercatini ma solo in modo occasionale, il che vuol dire che non puoi farlo ovunque 365 giorni l’anno, indipendentemente da quanti soldi ricavi.
- Devi presentarti solo come un’appassionata che fa quello che fa per hobby, non per arrotondare o guadagnare.
- Non puoi vendere online direttamente: se tu hai un sito, o blog, o marketplace, o social dove vendi, se il fisco venisse da te per dei controlli, come potresti dimostrare che la tua è un’attività occasionale? Non è la quantità di beni e servizi realmente venduti a rendere un’attività occasionale o meno, ma la propensione del soggetto a proporsi sul mercato. I canali web sono attivi 365 giorni all’anno, quindi non è certo qualcosa di occasionale. Magari tu li usi solo in alcuni periodi dell’anno, ma come fai a dimostrarlo in modo inequivocabile in sede di controlli? Se hai un modo per farlo, vendi pure online, ma se non sei sicura di riuscirci, allora meglio evitare di vendere online se non vuoi correre rischi.
Come promuoverti e trovare clienti online legalmente
Come abbiamo visto, le tue attività online devono lasciare intendere solamente che sei un’appassionata che va ogni tanto a qualche mercatino, niente di più.
Questo vuol dire che non puoi usare internet per promuoverti?
Che non hai speranze di allargare il giro quel tanto che basta per rendere più solida la tua attività e quindi aprire partita iva?
No.
Ci sono delle cose che puoi fare per promuoverti online pur rispettando la normativa fiscale.
Puoi infatti usare i canali web per farti conoscere e crearti un seguito, così da portare più gente ai tuoi mercatini, ma soprattutto per costruirti uno zoccolo duro di fan che quando aprirai partita iva correranno a comprare da te.
In sostanza userai il web per “crearti un nome” e velocizzare la tua crescita, così da poter arrivare presto a quel minimo di introiti che ti faranno capire che tutto sommato là fuori c’è diversa gente interessata a comprare ciò che fai, e quindi puoi iniziare seriamente a fare del tuo hobby un lavoro.
Per riuscire a fare questo ti bastano 3 canali:
- SOCIAL: per attirare nuovi utenti interessati a ciò che fai.
- SITO CON BLOG: per attirare utenti interessati da Google.
- NEWSLETTER: per fidelizzare gli utenti e trasformarli col tempo in clienti.
Queste cose le puoi fare liberamente anche se non hai la partita iva.
L’importante è tenere sempre a mente che non dovrai vendere direttamente con nessuno dei tuoi canali, né lasciare intendere che contattandoti si possono acquistare le tue creazioni.
Userai i canali web solo per mostrare ciò che fai, incuriosire e appassionare i tuoi follower, dicendo che se vogliono acquistare qualcosa possono venire al tuo prossimo mercatino.
Quindi, ricapitolando:
- Userai il web per attirare potenziali clienti e fidelizzarli (non per vendere).
- Userai i mercatini per vendere.
Questo è il tipo di strategia più sicura e proficua, e infatti è quella che consigliamo a chi acquista uno dei nostri SITO EASY ma ci sono anche altri tipi di strategie che spiego nella guida marketing per chi non ha la partita iva che regalo a chi acquista Sito Easy.
Check-list: cosa devi fare per vendere artigianato senza partita iva
Vuoi essere certa di non dimenticare ciò che puoi e non puoi fare?
Scarica questa checklist, riassume ed elenca tutto ciò che puoi fare e non fare per vendere le tue creazioni 🙂

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vorrei chiedere quanto può essere rischioso oggi con la crisi sanitaria aprire Partita Iva se secondo voi cambia qualcosa o il rischio di fallire con beni non necessari, è alto
Ciao Gioia 🙂 Secondo me il rischio di fallire è alto come sempre. Considera che durante il lockdown le vendite online sono schizzate alle stelle e la maggioranza di chi vende prodotti online ha avuto un incremento di fatturato, comprese le artigiane. Questo per dirti che la pandemia può essere un problema se vendi cose “dal vivo” (es: eventi, matrimoni, corsi dal vivo, ecc.) ma se vendi prodotti di altro tipo e hai lavorato bene su target, business plan e brand identity non hai nulla da temere più del solito 😉
Salve, alla fine di tutto l’articolo non ho però capito se il creativo che vende un’oggetto autoprodotto debba o meno emettere una sorta di fattura o pagare delle imposte per ciò che vende, ad esempio la vendita di un mobile a 2000€ è soggetto ad emissione fattura con pagamento di imposte?
Queste sono domande che devi fare al tuo commercialista, così può dirti nel tuo caso specifico cosa ti serve 🙂
Ciao vorrei chiedere un consiglio sono un hobbista e vorrei lasciare in conto vendita in un negozio le mie creazioni…sono una dipendente a tempo pieno.
Quali sono gli obblighi fiscali? Deve il negoziante versare la ritenuta d acconto?
Grazie tante
Ciao Antonina 🙂
Per queste cose meglio sentire un commercialista, così che possa analizzare la tua situazione specifica e darti consigli ad hoc. Se vuoi puoi sentire direttamente Elisa Antolini: https://www.elisaantolini.com/
Vorrei vendere un gioco in metallo che costruii anni fa per mio figlio. Un piccolo escavatore cavalcabile in ferro. Ovviamente essendo autocostruito non ha alcuna certificazione di sicurezza. Posso venderlo ugualmente per sbarazzarmene? Se si, cosa devo indicare nell’annuncio? Incorro in pericoli?
Grazie
Ciao Luca 🙂
Mi spiace, ma questa è una domanda molto tecnica quindi è meglio che la fai al tuo commercialista.
ciao, io ho un hobby e vorrei iscrivermi per avere la tesserina dei mercatini e di tanto in tanto partecipare.
posso aprire un account social privato no business diverso da quello mio personale dove cambiando nome e scrivendo le mie passioni e hobby, pubblico tutte le mie creazioni ? ovviamente non voglio vendere ma solo far vedere cosa so fare così da farmi conoscere ai mercatini.
grazie per la tua disponibilità.
Certo che puoi, Sara 🙂
Finché non vendi online, puoi aprire tutti i social e siti web che vuoi 🙂