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A Cup of Web

Ti aiutiamo a sfruttare il web per trovare clienti

Non hai budget? Ecco 4 cose che puoi fare per promuoverti a costo zero!

Elena - 10 Marzo 2018


La tua è una piccola attività e non puoi permetterti di pagare qualcuno che ti aiuti a promuoverti? Niente paura, ci sono delle cose che puoi fare online anche se non hai budget…

Prima di dirti cosa fare, partiamo da una doverosa premessa: se non puoi pagare qualcuno, è scontato che dovrai rimboccarti le maniche e investire parte del tuo tempo per fare tu stessa alcune delle cose che solitamente un esperto in web marketing fa.

Quindi ok non avere budget, ma almeno devi avere un po’ di tempo, altrimenti non vai da nessuna parte.

Premesso questo, passiamo alle cose che puoi fare senza sborsare un solo euro!

1. Crea e raccogli contenuti con costanza

La comunicazione e la promozione partono da qui: dai contenuti che tu diffondi per far capire al mondo chi sei e cosa fai.

Quindi la prima cosa da fare è creare ottimi contenuti che sappiano trasmettere il tuo valore, attirare il tuo target, e ovviamente tutto questo deve essere fatto con costanza.

Sì, sì, tante belle parole, ma in concreto cosa significa? Vediamo qualche esempio di “contenuto”:

  • Foto professionali dei tuoi prodotti (o belle foto che sappiano rappresentare i tuoi servizi);
  • Foto di dietro le quinte che mostrino il tuo luogo di lavoro e i tuoi “ferri del mestiere”;
  • Articoli o altro in cui si parla di argomenti inerenti il tuo settore;
  • Informazioni su eventi a cui partecipi.

Niente di troppo complicato, no? Raccogliere questo tipo di contenuti non ti porterà via troppo tempo (difficilmente ti richiederà più di 1 ora a settimana) e ovviamente non ti costerà un centesimo, ma sarà sufficiente per creare un piano editoriale e promuoverti sui tuoi canali.

2. Sfrutta i tuoi clienti

Altra cosa che puoi fare a costo zero è incentivare i tuoi clienti a inviarti materiali utili per aggiornare i tuoi canali. Di solito si tratta di foto con loro che usano il tuo prodotto, recensioni, e cose del genere.

In questo modo avrai altro materiale da usare per aggiornare i tuoi canali senza alcuno sforzo.

3. Fai networking

Si sa, il passaparola è un potentissimo mezzo di marketing a costo zero. Ma solitamente è qualcosa su cui si ha pochissimo controllo perché sono i clienti soddisfatti che lo mettono in moto.

Ma non è proprio così.

Puoi infatti creare una tua rete di contatti, un network. Questo serve per potenziare il passaparola e quindi trovare più facilmente potenziali clienti.

Infatti gli altri membri del network non solo ti conosceranno e quindi contatteranno se avranno bisogno dei tuoi servizi/prodotti, ma parleranno di te ai loro conoscenti, amplificando quindi il passaparola che ruota attorno alla tua attività.

Ma come riuscirci? Beh innanzitutto verificando se nella tua città esiste qualche network adatto al tuo tipo di attività. Per esempio in molte città d’Italia c’è Rete al Femminile creato da Gioia Gottini, giusto per citare un network famoso, ma ne esistono molti altri suddivisi in base ai vari settori.

Se non sai da dove iniziare, comincia da Facebook: cerca i gruppi Facebook popolati da persone che lavorano in ambiti complementari al tuo, ed entra in questi gruppi 🙂

4. Analizza il tuo target

Infine, la cosa più importante: studia il tuo target e il tuo cliente ideale. Vai dove si trova, ascolta le sue conversazioni per carpirne i problemi e i bisogni. Solo così saprai capirlo fino in fondo e attirarlo a te. E fare tutto questo ovviamente non costa nulla 😉

Se non sai da dove cominciare per analizzare il tuo target, scarica la nostra guida gratuita.

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Categoria: Blog Tag: handmade, social, wedding marketing

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Elena

Il web è la mia vita: a 15 anni costruivo siti e blog, a 25 gestivo i primi social, e adesso sono specializzata in SEO copywriting e web marketing. Ma il tempo libero lo trascorro a passeggiare tra i mercatini handmade, a sognare sui wedding blog, e a gustarmi dolci al cioccolato!

Commenti

  1. Augusto dice

    13 Marzo 2018 alle 14:24

    purtroppo per un anno e mezzo ho meticolosamente messo in pratica tutte le regole, ma senza ottenere nullai, poi ho scoperto di avere un prodotto senza mercato o comunque con una competizione alle stelle, se l’avessi saputo prima avrei perso meno tempo, oggi ci si concentra troppo sulla comunicazione ma troppo poco sul prodotto, perché da lì dipendono moltissime cose
    il mercato straniero inutile, secondo me tanti pensano male dell’Italia e non si fidano a comprare qui, ci sono leggende metropolitane bruttissime su di noi e sul made in Italy
    non so come facciano quelli che lavorano tanto con l’handmade, più che altro vedo che sono quelli che fanno bomboniere e articoli per le nascite, matrimoni, ovviamente a prezzi molto stracciati ma per le attività che non offrono qualcosa di utile vedo poche prospettive
    ormai da noi non esistono nemmeno più marketplace seri, mi sembra tutto lasciato al proprio destino, mercatini ed eventi decenti ormai hanno prezzi proibitivi e non è detto nemmeno che siano organizzati a dovere, cosa ne pensi?

    Rispondi
    • Elena dice

      13 Marzo 2018 alle 14:39

      Ciao Augusto 🙂
      Sul fatto del mercato hai pienamente ragione, e infatti la prima cosa che consiglio di fare ai miei clienti che hanno un business agli inizi o non florido, è fare un’analisi di mercato e del proprio target per capire in che nicchia si stanno muovendo.
      Però non condivido il tuo disfattismo sul made in italy e sul settore handmade/matrimoni. Quello che vedo io è diverso: c’è tantissima gente che si butta sull’handmade senza alcuna esperienza e senza sapere come si gestisce un’attività, e questo crea un proliferare di piccolissime attività artigianali che creano prodotti a prezzi ridicoli e spesso anche di qualità mediocre. E di riflesso, questa “moda handmade” spinge anche a creare tantissime fiere ed eventi “handmade” raffazzonati e poco curati, di scarsa qualità.
      Ma poi c’è anche chi è davvero creativo e riesce a spiccare, a capire che la sua è una vera attività (e a gestirla come tale), e allora queste attività riescono a fare il salto e a diventare vere attività redditizie senza necessariamente appoggiarsi a dai marketplace, ma creando il proprio brand.
      Certo, chi ce la fa è la minoranza, ma c’è. E personalmente continuo a sperare che la “moda handmade” un giorno possa alzare il livello del fatto a mano anche in Italia, in modo che sia considerato un prodotto pregiato come all’estero.

      Rispondi
  2. Augusto dice

    14 Marzo 2018 alle 13:20

    sì in effetti sono un po’ disfattista
    i marketplace per me hanno la funzione di creare una community e di alzare l’interesse verso il prodotto, da A little Market Francia, per esempio, sono usciti tanti brand e attività ben avviate, forse da quello italiano un po’ meno, ma restava un punto di riferimento per l’handmade di qualità
    quando sei piccolo e sei agli inizi è molto difficile farsi notare e creare interesse, attraverso i marketplace si era un po’ facilitati
    per creare un brand in Italia servono dei soldi, anche solo per vendere direttamente dal proprio sito, credo che sia un investimento se lo si vuole fare professionalmente, allora forse sì, qui sta la differenza tra chi si accontenta di vendere a 1 euro attraverso i social e chi lo fa seriamente, questo però vuol dire che non esiste più tanto la fascia intermedia, cioè quella fase tra principiante\persona che lo fa solo per arrotondare e il professionista, fase che un tempo era appunto resa possibile dai marketplace piccoli
    bisogna anche dire che con tutta questa gente che è buttata sull’handmade, temo che in generale si sia abbassata la percezione da parte dei clienti, che cercano per lo più cose a bassissimo costo, per quello vedo che vanno forte matrimoni, nascita..ma per me quei clienti non sono veri estimatori dell’handmade, sono più che altro persone che cercano di risolvere un problema al prezzo più basso che possono, spero di sbagliarmi

    Rispondi
    • Elena dice

      14 Marzo 2018 alle 13:48

      Sì è vero che c’è chi cerca l’handmade per risparmiare, ma se esiste questo pubblico è perché ci sono creative hobbiste che svendono il proprio lavoro a pochi euro. La mia speranza è che col passare del tempo queste hobbiste prendano coscienza del loro valore e inizino a farsi pagare il giusto, così chi cerca le bomboniere fatte a mano da 1 euro dovrà andare altrove e capirà che l’handmade è un prodotto di valore. Secondo me sta tutto nelle mani delle creative: sono loro che alzando i prezzi comunicheranno al pubblico il valore dei loro prodotti e quindi cambieranno la percezione che la massa ha dell’handmade.

      Rispondi

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